Il secondo lockdown del 2020 è stato particolarmente duro. Dopo una flebile ripresa estiva, le attività concertistiche hanno subito un'ulteriore battuta di arresto.
Quella è stata l'occasione, però, per tributare doverosi onori a una delle opere che più mi hanno formato e influenzato nella Storia della Musica, quella - forse - che mi ha concretamente spinto verso questo mestiere. L'Officium Hebdomadae Sanctae del 1585 è uno dei capolavori più noti e importanti di De Victoria. Di solito, però, si trovano in giro raccolte di Responsori o singoli brani. Ho, così, deciso di crearmi da solo l'edizione che avrei sempre voluto avere. A partire dall'esemplare antico a stampa custodito nel Monastero de Las Descalzas Reales a Madrid, ho curato questa trascrizione con rigore scientifico e gusto pratico corredandola di un apparato testuale in traduzione italiana e inglese e delle due Passioni (Matteo e Giovanni) in notazione quadrata gregoriana, per poter seguire, in fase di esecuzione, gli innesti delle sezioni polifoniche. Il tutto con una grafica il più possibile curata ed elegante che renda la musica chiara e intelleggibile. |